sabato 15 maggio 2010
La trippa non è mai troppa!!!!
Storia della cucina toscana
Famosa in tutto il mondo, la cucina toscana è riuscita a far innamorare migliaia di persone: la sua semplicità e la genuinità dei suoi ingredienti, oltre a un gusto eccellente, favoriscono anche una corretta alimentazione, allontanandosi dagli eccessi e rimanendo nell'equilibrio degli alimenti, caratteristica propria della cosiddetta "dieta mediterranea". La genuinità dei suoi ingredienti deriva dal fatto che i contadini coltivavano le verdure ed allevavano il bestieme che veniva usato per realizzare le pietanze. Particolare rilevanza va data all'olio , sempre extravergine d'oliva e realizzato in frantoi dove le grandi macine di pietra erano un obbligo. Nelle campagne, ogni casa aveva una sua versione della ricetta, magari frutto di un giorno in cui un ingrediente abbondava rispetto agli altri, ma che nel tempo diventava un elemento caratterizzante della famiglia. (Immagine a sinistra rappresenta la trippa in fase di preparazione, l'immagine a destra rappresenta la trippa cotta).
“Dio fece il cibo e il diavolo i cuochi!” Secondo James Joyce, ciò spiegherebbe l’evoluzione gastronomica della trippa che, da alimento povero, oggi è diventata un piatto nobile, come è accaduto per molti saporiti piatti della tradizione popolare. In effetti la trippa, compresa nelle cosiddette frattaglie, o quinto quarto alimentare, è una delle parti meno pregiate dei bovini, in quanto si tratta dello stomaco di questi ruminanti, però è uno dei piatti più caratteristici della
Toscana. La ricetta base della trippa è unica, ma subisce numerose varianti mai raggiunte da altri alimenti, varianti da un luogo all’altro.
TRIPPA FIORENTINA
Ingredienti
per 6 persone
7 etti e mezzo di rumine bovino
2 etti di pomodori pelati
2 etti e mezzo di cipolle
un etto di sedano
un etto di carote
un chiodo di garofano
brodo di carne
60 gr. di parmigiano
mezzo etto di burro
olio extravergine di oliva, sale, pepe
Si tritano finemente le cipolle, il sedano, le carote, e li si fanno rosolare con l’olio in una casseruola, sarebbe meglio se di rame o di alluminio. Allorquando il soffritto sarà di un colore biondo intenso e dorato, si aggiungono i pelati, schiacciandoli con la forchetta nel tegame, si sala leggermente e si cuoce per qualche minuto. Si versa poi nel tegame la trippa, tagliata precedentemente a listarelle, la facciamo insaporire per qualche minuto, quindi la si copre con il brodo, unendo anche il chiodo di garofano. Si fa cuocere a fuoco lento, controllando ed eventualmente regolando il livello del liquido, che comunque dovrà ridursi, e dopo circa un’ora, si aggiungono il burro, il parmigiano grattugiato ed il pepe. Volendo, si può mettere la trippa nelle scodelle, ed aggiungere il parmigiano solamente sopra al piatto.
Fonti:http://www.gioiadellacasa.it/
http://www.macelleriapescetto.it/giude/articoli%20eurocarni/trippa.pdf
http://www.macelleriapescetto.it/giude/articoli%20eurocarni/trippa.pdf/ricette/trippa_fiorentina.htm
Fonti immagini:
http://http://www.nabuccowine.com/blog/wp-content/uploads/2010/01/trippa-alla-fiorentina.jpg%20http://4.bp.blogspot.com/_kjaDP8QNaVQ/R1P9OU2NuTI/AAAAAAAAHYs/Z-7jPjZPnk8/s1600
http://www.nabuccowine.com/blog/wp-content/uploads/2010/01/trippa-alla-fiorentina.jpg%20http://4.bp.blogspot.com/_kjaDP8QNaVQ/R1P9OU2NuTI/AAAAAAAAHYs/Z-7jPjZPnk8/s1600
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